
Trekking Azzone – Corna Buca
Un’escursione di media difficoltà, tra malghe soleggiate e paesaggi montuosi, per arrivare dal piccolo borgo di Azzone fino al passo di Corna Buca ( o Corna Busa ), che vi stupirà con la sua particolarissima conformazione.
Partenza
Il percorso parte da Azzone, in modo particolare dal parcheggio del campo sportivo posto in fondo al paese, dopo la chiesa. COORDINATE QUI
Percorso
Da qui prendere il sentiero 425 in direzione “Some”, risalendo a fianco della Val Nena. Il primo tratto è lungo una strada forestale che sale molto ripida nel bosco, si sbuca nei prati della località Le Some incontrando la cascina Bois. Le numerose baite e i fienili presenti nella località testimoniano la passata importanza rivestita dai pascoli alpini e l’economia prettamente agricola del paese. Si prosegue lungo una comoda strada sterrata in direzione Est lasciando, sulla sinistra, una baita ristrutturata e incrociando prima il sentiero CAI 425/A, che qui termina.
Si percorre una porzione di strada pianeggiante racchiusa tra due prati e, dopo aver attraversato un ruscello all’ombra di una fila d’alberi, si entra nel pascolo denominato Negrino, dominato da una baita completamente ristrutturata. Lasciata la costruzione sulla sinistra, si compie un ampio giro e si attraversa una striscia di bosco che divide la prima stazione dell’alpeggio dalla seconda. Superato questo breve pendio si attraversa il pascolo successivo (1781 m). Da questa baita, sulle cui pareti si possono vedere interessanti incisioni, si gode una bella vista sul Pizzo del Diavolo che fa capolino dietro il Passo della Manina (in direzione Nord Ovest). Il sentiero prosegue poi meno evidente, entrando in un rado lariceto con stretti tornanti ripidi e superando un pendio morenico al termine del quale s’incontra la terza stazione dell’alpeggio. Ad un centinaio di metri dalla baita, al verificarsi di abbondanti piogge, si forma un laghetto di discrete dimensioni che per , data la natura calcarea delle rocce, non resiste a lunghi periodi di siccità. Si lascia la baita sulla destra attraversando, in direzione Est, il pascolo sassoso, ricco di ericacee e rododendri, con radi larici e abeti rossi, seguendo un sentiero più stretto per gli ultimi 200m.
Si guadagna quota camminando a mezza costa fra massi calcarei ed in circa venti minuti si giunge al Passo di Corna Busa (1940 m). Qui s’incrocia il sentiero CAI 423 che, salendo da Schilpario, conduce alla vetta del Pizzo Camino. Poco sotto il passo, sulla destra, si segue il sentiero n 83 che, attraversando i ghiaioni posti a nord del Pizzo Camino, conduce al Passo di Varicla, sul confine con la provincia di Brescia. A sinistra del passo, risalendo la cresta si raggiunge facilmente la caratteristica formazione rocciosa che dà il nome al passo.
Discesa
E’ consigliabile scendere lungo lo stesso percorso da cui si è saliti, oppure la discesa lungo il sentiero 423, che sale da Schilpario (in un’ora emmezza di cammino si arriva in paese). Dalla baita Bois, in località Some esiste la possibilità di raggiungere il punto di partenza da un altra via, come indicato dai cartelli, si svolta a sinistra e la strada, prima sterrata diventa cementata, portando all’ingresso della riserva del Giovetto e da qui al punto di partenza.
Informazioni sul percorso
- Dislivello: Fino a 1000
- Sentieri CAI: 425
- Crediti: Scalve.it, Michela Bettoni, Bodhikers