Boschi del Giovetto
La Riserva Naturale dei Boschi del Giovetto di Paline nasce nel 1983, ma la zona è sempre stata nota per il suo notevole patrimonio boschivo e per le popolazioni di Formica Rufa!
Oltre a un’ottima occasione per ammirare la natura, nei Boschi del Giovetto è possibile scoprire alcuni dei mestieri tradizionali sopravvissuti per secoli grazie al legname fornito dalle abetaie circostanti.
Appena sorpassato il ponte sul torrente all’ingresso della Riserva, sulla destra troverete un piccolo sentiero che discende verso un’antica calchera ben restaturata e conservata. Cos’è una calchera? Lo scoprirete solo con la vostra visita! (O visitando questo link)
Ritornando e proseguendo lungo la strada principale, poco più avanti sulla sinistra troverete un’aia carbonile con tanto di poiat, usato in passato per produrre carbone vegetale.
All’incirca alla stessa altezza, a destra si incrocia la strada che scende alla frazione Dosso. Il percorso prosegue lungo dolci salite all’interno delle splendide abetaie.
Dopo poco meno di un’ora di cammino si giunge in località Giuadel, dove è possibile sostare per un picnic. Per i più avventurosi, il Passo del Giovetto di Paline (a cavallo fra Azzone e Borno) dista poche centinaia di metri.
Lo stesso percorso è possibile anche per gli amanti delle due ruote, per chi parte direttamente da Azzone ma anche per coloro che si trovano in altri paesi della Val di Scalve.
Come raggiungere i boschi del Giovetto
Seguendo la strada in uscita dal centro di abitato di Azzone – oltre la chiesa e il campetto sportivo – è possibile raggiungere l’ingresso della Riserva dei Boschi del Giovetto (in località “Raseghe” – Segherie) direttamente in auto, sostando nella piccola area disponibile prima del ponte sul Torrente Giogna, dove si trovano anche alcuni tavoli da picnic.
Tuttavia, per chi vuole immergersi appieno nei colori e nei profumi dei boschi e dei prati, consigliamo di parcheggiare l’auto nei pressi del paese e proseguire a piedi lungo la strada che – dopo circa un chilometro di carrareccia piana e ben tenuta – vi condurrà a fianco della Segheria Furfì e fino alla Riserva.
Sentiero Cai
In località Raseghe (nei pressi dell’area picnic vicina al torrente), prende il via il sentiero CAI 425/A, che con un’ora e mezza di cammino (difficoltà T) vi porterà in località Some, che pur non raggiungendo un’altitudine elevata offre viste spettacolari sulle montagne circostanti.
All’interno della Riserva transita anche il sentiero CAI 419, un itinerario per escursionisti esperti che in 8 ore di cammino porta dalla Malga Lifretto (in territorio di Schilpario) alla località Raseghe.
Punti di interesse
Torre Civica
Al centro dell’abitato di Azzone, a monte della sede comunale si trova la Torre Civica di origine ...
Segheria Furfì
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